Il Paese
Perticara (Pertichèra in dialetto perticarese o Pargaia nel nomignolo locale) è una frazione di circa 800 abitanti appartenente al comune di Novafeltria, in provincia di Rimini, nell'Emilia-Romagna. Quest’angolo di paradiso si trova alle pendici un massiccio roccioso che prende il nome di Monte Aquilone (833 m s.l.m.) che separa le Marche dalla Romagna in un contesto naturale dalle varie particolarità geologiche, ricoperto da un grande bosco di cerri, faggi, carpini, aceri. Numerose sono le specie erbacee e nei numerosi percorsi visitabili all’interno, a contatto con la natura, è possibile scoprire una fauna diversificata. Dalla cima del Monte (la vetta) si domina tutta la Valle del Marecchia da un lato e la Valle dell'Uso e del Savio dall’altro fino al mare, scorgendo dirupi e calanchi.
Il paese è conosciuto per la Miniera di Zolfo più grande d’Europa, giacimento chiuso nel 1964 del quale oggi rimane il museo storico minerario Sulphur.
Prima del 15 agosto 2009, la cittadina assieme al comune di Novafeltria, apparteneva alla provincia di Pesaro e Urbino ed alla regione Marche, da cui, insieme agli altri comuni dell'Alta Valmarecchia, è stato scorporato per effetto della L. 3 agosto 2009 n. 117, approvata in seconda lettura dal Senato il 29 luglio precedente ed entrata in vigore (art. 3) il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
PERTICARA OGGI
Perticara oggi è rimasta un'attivissima cittadina, dove la comunità, sempre attenta alle esigenze del paese e dei Perticaresi, fa da padrona. Vi è La sagra della polenta, divenuta ormai una tradizione e il "Ferragosto a Perticara", insieme di feste per quasi tutto il mese di agosto con la finalità di ricordare e venerare la Santa Vergine di Cà Del Tozzo, simbolo e luce dei Minatori. Nel paese c'è poi la "Banda Musicale Minatori" nata nel 1860.
CLIMA
Pur non trovandosi ad un'altitudine molto elevata (700 m s.l.m) Perticara è soggetta, nel periodo che va dalla fine dell'autunno all'inizio della primavera, a nevicate che talvolta possono solo imbiancare il paesaggio, ma a volte possono creare veri e propri disagi per i centimetri riversati a terra. Tra le nevicate degne di nota possono essere annoverate quella del 1978 che, superando i due metri provocò ingenti danni a strutture ed abitazioni e l'evento eccezionale del febbraio 2012 classificato come calamità naturale che ha visto raggiungere i 293 cm di quota neve creando ancor più danni e problemi di quella citata in precedenza.